Quest’anno nella settimana annuale di mobilitazione abbiamo voluto dare voce ai #giovaninarratori e farci raccontare la storia di un’Italia accogliente, multietnica, solidale.
Dal 18 al 22 marzo tantissime iniziative su tutto il territorio nazionale hanno raccontato una storia di (stra)ordinaria umanità. I protagonisti sono stati i giovani che, attraverso le modalità artistiche più creative, si sono messi in gioco per raccontare in modo diverso il tema migratorio. Una contro-narrazione rispetto all’acceso dibattito su chiusura porti e confini che nella comunicazione pubblica sta prevalendo su quella propensione alla solidarietà e all’accoglienza che pure caratterizza tante realtà locali.
Grazie all’impegno e alla creatività dei giovani provenienti da ogni parte d’Italia, abbiamo potuto assistere a una mobilitazione all’insegna della comprensione dell’altro, della riflessione e del rispetto. Valori che i ragazzi hanno saputo rappresentare attraverso flashmob, musica, eventi in piazza, interviste, cortometraggi e tanto altro.
Carla Roverselli, docente di pedagogia interculturale all’Università di Tor Vergata, Emanuele Russo, Coordinatore Coalizione Italiana della GCE e Serena Spithover, funzionaria dell’AICS, esperta in tema ECG (educazione alla cittadinanza globale), hanno composto la giuria di esperti chiamati a individuare i tre migliori contributi giunti durante la settimana.
Dal lavoro della giuria sono emerse tre iniziative che fra tutte hanno contribuito maggiormente a mostrare un’altra Italia, quella accogliente e solidale che esiste a livello locale:
Antonio Stea, Federico Zonno e gli alunni della classe IIIC dell’Istituto Comprensivo S.G. Bosco – Manzoni di Sannicandro di Bari (BA) hanno raccontato, attraverso un breve documentario, la potenza del calcio come strumento di inclusione e integrazione. La storia di Lamin e del Real Sannicandro è un’importante testimonianza di passione e amicizia.
Gli alunni delle classi IIIA, IIIB, IIIC, IIIE della scuola media J.B Cerlogne – E. Martinet di Aosta hanno mandato con forza il loro messaggio attraverso un’iniziativa di sensibilizzazione sui disastri ambientali. “Siamo consapevoli che i disastri ambientali provocheranno ancora più popoli in fuga dal loro Paese con il rischio di trovare dei muri di ignoranza che, grazie alla conoscenza, verranno abbattuti. Agiamo!”.
Oriana e Abou, da Pozzallo (RG), hanno raccontato il loro amore attraverso un’intervista doppia. Si sono fatti testimoni della profonda integrazione che può esserci tra due culture diverse, mostrandoci come Pozzallo, uno dei primi porti italiani per numero di sbarchi, sia un luogo nel quale è possibile assistere a tante storie di arricchimento culturale e felice convivenza.
Queste tre iniziative, insieme ai loro protagonisti, saranno ospiti di un evento nazionale che si svolgerà a Roma a novembre 2019 per promuovere tutte le storie di (stra)ordinaria umanità che esistono e resistono in Italia, alle quali i giovani narratori di quest’anno hanno dato voce.
La settimana di mobilitazione è realizzata all’interno del progetto “Giovani: Nuovi Narratori e Attori della Cooperazione allo Sviluppo” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS
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